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Il successo di Misantropia di Francesco Stefanacci…un anno dopo

Uno dei giochi più di successo dell’edizione 2016 del Lucca Comics and Games è stato Misantropia, che quest’anno si rinnova offrendo una nuova versione, con meno regole e ancora più odio verso l’umanità: Misantropia Express. L’autore, Francesco Stefanacci, ci ha concesso un’intervista che stiamo pubblicando a un anno di distanza per rispondere alla domanda: come procurargli ancora più Misantropia?

Ebbene sì, trovate qui sul sito del Gamestorm un’esclusiva intervista a Francesco Stefanacci fatta un anno fa. Chissà se l’autore ci concederà una nuova intervista, e chissà se pubblicheremo anche questa un anno dopo.

Cosa saresti disposto a fare per scappare dal Lucca Comics & Games?
Si fa prima a dire cosa non sarei disposto a fare…Guarda, togliamo giusto l’omicidio e le cose turpi come lo stupro e siamo a posto.

La cosa più difficile dello stare qui?
Le demo! Passare la giornata a spiegare e rispiegare la stessa cosa mi sta uccidendo la voce: non hai neanche il tempo di riprenderti che arriva un altro gruppo.

Come hai iniziato? C’è qualcosa che ti ha fatto accendere la famosa lampadina?
Sono partito da un’idea che secondo me era adatta a un gioco. Scrivo per il cinema e per i fumetti, ogni volta che ho un’idea cerco il media perfetto per realizzarla, e per Misantropia la realizzazione ideale era un gioco da tavolo.

Da quanto tempo lavori su Misantropia?
Ho lavorato su Misantropia per 7 anni, negli ultimi 3-4 anni in maniera continuativa. Ho iniziato a creare un prototipo e a proporlo a varie fiere, sono andato ovunque, perfino alle sagre che non c’entravano nulla. Una volta che il gioco era stato approvato sul campo sono passato agli editori, che purtroppo hanno bocciato l’idea, così sono passato a indiegogo e all’autoproduzione. Dopo il successo dell’autoproduzione sono stato contattato da Cosplayou ed allora ho tirato un respiro di sollievo.

Cosa volevi fare da grande? Questo è meglio?
Beh, sono un informatico. Dopo il diploma ho iniziato a lavorare e ho scoperto che il lavoro fa schifo, così ho iniziato a dedicarmi a un’altra passione, la scrittura. Questo è un bel lavoro, il classico lavoro di passione che fai volentieri. Per lo Stato tuttavia sono un disoccupato, anche adesso.

Qual’è la differenza tra l’essere al Lucca Comics come autore invece che avventore (a parte la perdita di voce)?
C’è meno calca da questa parte, c’è più aria.

Ci racconti un aneddoto di questo Lucca Comics?
Nonostante il tema del gioco è stato tutto tranquillo, a parte un Deadpool che ha molestato il povero Daw (NB l’autore dei disegni di Misantropia). Anzi, un caso particolare è successo. Senza far nomi un tizio è venuto al Modena Play a provare Misantropia e su Facebook ha detto che il gioco era noioso. Durante questi giorni, però, è tornato di nuovo a provare Misantropia per motivi che vanno oltre la mia comprensione.

 Come ci si sente ad essere autori emergenti? Che trattamento ti viene riservato dagli altri autori più o meno navigati?
Per ora non conosco tantissimi autori, sto iniziando ora, per ora ho conosciuto Gabriele Mari (NB Autore di Lettere da Whitechapel) e gli autori di Jewels (NB Altro gioco edito da Cosplayou)

Quale disgrazia ti ha portato alla concezione di Misantropia?
I clienti molesti. Tra i vari lavoretti che ho fatto ci sono stati quelli in cui ero a diretto contatto col pubblico, e mi sono ritrovato a stare mezz’ora a telefono con un vecchietto cercando di spiegargli una cosa inutilmente. Lì ho proprio sentito il livello di pazienza abbassarsi e la misantropia alzarsi, così mi è venuta in mente una delle meccaniche fondamentali del gioco insieme al tema.

Come si fa a sviluppare un gioco da tavolo?
I giochi da tavolo hanno due anime: una tecnica, ossia le meccaniche del gioco e il suo funzionamento; una artistica e creativa, cioè l’ambientazione. Quando fai un gioco l’ispirazione può venirti da una di queste due anime. Con Misantropia sono stato fortunato, perchè le due cose mi sono venute in mente allo stesso tempo.

La morale del gioco è #mainagioia?
No, anzi, questo gioco è stato creato proprio per esorcizzare la misantropia che cresce in ognuno di noi. Se anche una sola persona mi dirà “Guarda, mi stavo per arrabbiare, poi mi è venuta in mente la X carta di misantropia e mi sono messo a ridere” allora sì che sarò soddisfatto.

Progetti futuri?
Per ora mancano ancora 55 carte rispetto a quelle previste durante la campagna di Indie gogo, abbiamo dovuto fare questo taglio altrimenti Daw non ce la faceva a illustrare tutte le carte per il Lucca Comics. Per il resto le idee ci sono, ma per ora sono segrete.

Giochi da tavolo e videogiochi. Scontro o incontro?
Io sono un patito di videogiochi, li ho giocati per tutta la mia vita, ma i giochi da tavolo sono diversi, ci sono meccaniche uniche ad alcuni giochi da tavolo, come Misantropia, che non è possibile riprodurre con un videogioco: in Misantropia interagisci direttamente con i giocatori e con l’ambiente circostante, non è una meccanica riproducibile in un videogioco. Inoltre i giochi da tavolo stanno davvero accrescendo la loro popolarità ultimamente

Come sono i rapporti con i fan?
Bellissimi! I misantropi sono i migliori, nonostante tutte le difficoltà, i ritardi e i disastri nessuno si è incazzato, anzi, hanno continuato a darmi il loro supporto.

Qual’è il tuo primo ricordo legato ai giochi da tavolo?
Da piccolo giocavo ai classici: il mercante in fiera, MB Ludus e tutti giochi da fare in famiglia. Il mio preferito era il Gioco dell’Oca, che per i bambini è il gioco migliore; crescendo sono entrato nel tunnel di Magic, ma sono guarito…è solo adesso che mi sono appassionato a questo mondo e che sto diventando un esperto.

Qual’è il successo legato a Misantropia che ti ha dato più soddisfazione?
Misantropia è stato un successo dietro l’altro, ma quando ho trovato la Cosplayou ho tirato un grosso respiro di sollievo: l’autoproduzione è difficile, e se avessi dovuto fare tutto da solo probabilmente avrei finito per completare il progetto e basta, invece ora sto pensando ad altri progetti, con la sicurezza di poterli realizzare.

Quali sono i vantaggi di essere un autore/superstar?
Il bagno, anche se non è così diverso da quello che usano tutti gli altri, ed è bello sentire giovani autori che ti chiedono “Come hai fatto?” e vengono a cercare suggerimenti e aiuto.

Arriva una copia a cui fare una dedica, e mentre la firma mi fa

Mi invento le dediche, non ne ho fatte due uguali, questo devi scriverlo!

Salutiamo l’autore che abbiamo rapito dal suo pubblico e ci allontaniamo, naturalmente con una copia di Misantropia sottobraccio.

Con il senno di poi posso dire che il gioco è uno dei più popolari nella nostra associazione, e che siamo tutti entusiasti di provare Misantropia Express. Posso anche aggiungere che Misantropia ha collezionato un numero di vendite record, e auguriamo che il nuovo gioco segua l’esempio del fratello maggiore. Nuovo Lucca nuova avventura, no?

Eva